Le api sono degli insetti impollinatori davvero importanti. Queste però sono davvero in pericolo in quanto negli ultimi anni l’inquinamento ne sta uccidendo molte.
Una delle cause che provocano maggiormente la morte delle api è legata sicuramente alla diffusione dei pesticidi. Questa causa non è però la sola, infatti essa si combina con altre come ad esempio il cambiamento climatico. Di conseguenza in Europa si è deciso di agire per proteggere le api.
L’Unione Europea sta infatti lavorando allo scopo di tutelare il più possibile questi insetti impollinatori. Solo in questo modo infatti si può proteggere la biodiversità in modo efficace. Per il momento l’obiettivo è quello di tutelare l’ambiente portando avanti una nuova metodologia utile a valutare l’impatto dei pesticidi.
In Europa si stanno facendo molti passi in avanti allo scopo di ridurre l’impatto dei pesticidi sull’ambiente. Già nel 2018 la Comunità Europea ha stabilito il divieto di utilizzo di tre neonicotinoidi perchè troppo dannosi. Di recente ci sono state ulteriori passi in avanti allo scopo di migliorare le cose.
L’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha proposto una nuova metodologia per valutare l’impatto dei pesticidi sulle api e in generale sugli insetti. Questa soluzione, se venisse attuata, permetterebbe di migliorare di molto le cose. La biodiversità ne trarrebbe grande vantaggio perchè tutti i pesticidi sarebbero valutati tenendone conto.
Questa metodologia permette di proteggere in modo efficace le api. Essa infatti si basa su un approccio in grado di dare un quadro completo che tiene conto di vari fattori. Il metodo in questione si basa sull’analisi dei fattori di stress che possono colpire le api mellifere. Il modello monitora e valuta i rischi ambientali legati all’uso dei pesticidi nelle varie situazioni. Nello specifico questo modello simula la presenza di una colonia di api e valuta l’impatto dei pesticidi. Chiamato ApisRAM, questa simulazione consente di comprendere l’interazione tra pesticidi e api nelle diverse situazioni.
Questa simulazione è per adesso in fase di sviluppo, ma i lavori stanno procedendo in maniera davvero rapida. Secondo quanto riferito dall’Efsa infatti già nei prossimi anni si potrà sfruttare l’ApisRAM. Nei prossimi due o tre anni quindi in Europa si potrà sfruttare tale modello allo scopo di salvaguardare le api e la biodiversità.
Si tratterà di un cambiamento radicale che consentirà di tenere conto delle variabili di ogni singola situazione superando l’approccio che tiene conto solo del pesticida usato. Questa metodologia permetterà quindi di tenere in giusta considerazione la complessità degli ambienti in cui le api vivono. Chiaramente tali valutazioni saranno utili anche per la salute degli esseri umani che saranno esposti a mano pesticidi pericolosi.