Il punteruolo del riso (Sitophillus oryzae) appartiene alla famiglia dei curculionidi, è un insetto con rostro, descritto spesso come “insetto con proboscide“. Il rostro è la caratteristica che accomuna tutti i curculionidi: è quella struttura allungata a forma di proboscide che si sviluppa dal capo. All’estremità del rostro è posto l’apparato boccale. Perché è così importante nel punteruolo del riso? E’ grazie a questa struttura che il punteruolo riesce a scavare tunnel nei tessuti vegetali. La femmina usa questi tunnel per la deposizione delle uova.
Sommario:
Questo parassita può infestare i magazzini delle risaie e può adattarsi facilmente all’ambiente domestico. Ha una forma allungata ed è difficile distinguerlo dal punteruolo del grano: differiscono per pochi dettagli. Il punteruolo del riso, rispetto a quello del grano, è leggermente più piccolo: misura solo 2-3 mm.
Nota bene: anche se le singole specie di Sitophilus hanno preferenze determinanti, il punteruolo del riso può nutrirsi del grano e viceversa, il punteruolo del grano può infestare il riso. Entrambe le specie si nutrono di qualsiasi cereale.
Il punteruolo del riso è originario del tropici, in Italia non riesce a sopravvivere e a riprodursi in inverno, quando il clima è rigido. Riescono invece a vivere e riprodursi in casa, dove è presente il classico riscaldamento domestico.
Classificazione scientifica:
Vola? Sì. Il punteruolo del grano non può volare, quello del riso sì.
Eliminare il punteruolo del riso in casa è molto semplice: basta gettare via, in modo capillare, tutte le scorte infestate (riso, pasta, mais, avena…). Al contrario degli altri insetti della pasta come le camole della farina e le tarme del cibo, i punteruoli non depongono uova nella credenza ma solo nel cibo. In questo modo, eliminando gli alimenti infestati eliminerai anche l’infestazione.
La faccenda si fa più complicata quando si parla di magazzini. In questo contesto si può intervenire con fumigazioni o insetticidi specifici come il malatione. In Giappone, per prevenire le infestazioni del punteruolo del riso, il riso è staccato in zone a clima rigido, dove le temperature non raggiungono i 10°C.
La disinfestazione mediante fumigazione è possibile, in genere si usa biossido di carbonio. Purtroppo, le nuove generazioni di punteruoli del riso stanno diventando più resistenti sia agli insetticida, sia alle fumigazioni. L’ideale sarebbe l’impiego di un metodo di rimozione meccanico.
In casa, per essere sicuri di debellare questo insetto è importante eliminare tutte le fonti di cibo contaminate. E’ inoltre possibile spostare nel congelatore le confezioni di riso (o di pasta) che s’intendono salvare.
Il punteruolo del riso, così come quello del grano, può essere ucciso in qualsiasi fase di sviluppo (larva, dove ha la forma di un verme, pupa e adulto) con l’esposizione:
Nota bene: questo insetto è provvisto di ali, è capace di volare e ciò facilita lo spostamento da una zona della credenza e l’altra. Per eliminarlo in modo efficace è importante un’accurata pulizia, oltre alla rimozione delle derrate alimentari infestati.
Quali alimenti sono a rischio?
Gli alimenti infestati da questi insetti, a causa dell’azione delle larve e dell’aumento di umidità indotto dal metabolismo del punteruolo, possono contrarre infezioni secondarie ad opera di funghi e muffe.
Nota bene: per prevenire che il punteruolo possa infestare altre confezioni di pasta o di riso, dovrai sigillarle in barattoli di vetro o barattoli di plastica dalla chiusura ermetica.
Se hai mangiato un punteruolo del riso, stai tranquillo: i succhi gastrici lo hanno digerito così come fanno con i classici gamberetti! E’ vero che il riso o la pasta infestata da insetti è più esposta a funghi e muffe, ma è anche vero che prima di consumarla la cuoci. Ciò significa che funghi e muffe sono stati esposti alla temperatura di almeno 100°C.
Sono rare le sostanze che, sviluppatesi nella tua credenza, potrebbero essere in grado di resistere a 100°C. Se hai ingerito un punteruolo del riso puoi stare tranquillo, i rischi correlati a una intossicazione alimentare sono più che remoti.
Stesso discorso se hai ingerito un punteruolo del grano (Sitophilus granarius).