In caso di puntura di zecca sull’uomo, la prima cosa da fare è togliere la zecca dalla pelle e disinfettare l’area colpita. Vediamo, in dettaglio, cosa fare in caso di morso di zecca con i consigli medici per scongiurare ogni rischio.
Nella prima parte dell’articolo tratteremo i casi che riguardano l’uomo Se. hai avuto una puntura di zecca non allarmarti, segui queste semplici prescrizioni per abbassare il rischio di infezione.
La zecca, al momento della puntura, impiega un apparato boccale detto “rostro” e una serie di canalicoli che immette nella cute. Dopo la puntura, parte del rostro e dei canalicoli potrebbero permanere nella cute, ecco perché è importante rimuovere con attenzione la zecca.
Sommario:
- Come togliere una zecca
– Rischi connessi a una scorretta rimozione - Puntura di zecca
– Quando è opportuno consultare il medico - Malattie trasmesse dalle zecche
– Sintomi
– Malattia di Lyme
– Encefalite da zecca
Come togliere una zecca dall’uomo
Puoi togliere una zecca con le dita ma questa pratica è sconsigliata in quanto usando le dita andresti a esercitare troppa pressione sul corpo della zecca rischiando di romperla o mandarla in stato di allerta. Per togliere le zecche usa una pinza, meglio ancora se con la punta ricurva.
- Indossare i guanti.
- Individua la zecca ed eseguire il distacco in modo meccanico utilizzando una pinza.
- Afferra la zecca con la pinza verso l’apice del rostro, vicino al punto di ancoraggio sulla cute.
- Stacca la zecca con movimenti delicati evitando di schiacciarla.
- Usando una pinzetta dal becco largo, è possibile fare pressione sulla cute così da afferrare la zecca proprio in prossimità del rostro.
- Tira la zecca in modo delicato senza eseguire alcuna torsione o rotazione.
Dopo aver tolto la zecca, dovrai disinfettare la puntura. Se hai difficoltà nella rimozione delle zecche, puoi leggere la guida di approfondimento: come togliere una zecca, qui troverai consigli anche su come togliere una zecca dal cane.
Cosa non fare in caso di morso di zecca?
- Bagnare il parassita con dell’alcool o del disinfettante
- Strappare via la zecca a mani nude
- Tentare di bruciare la zecca ancora attaccata alla cute
- Spruzzare del pesticida per farla staccare
Questi modi maldestri possono solo peggiorare la tua puntura di zecca. Il motivo? Quando si sente minacciata (eccessivamente compressa dalle dita, ustionata o in pericolo per l’insetticida o alcol) la zecca potrebbe rigurgitare saliva e bolo immettendolo nel circolo ematico dell’ospite. Cosa significa? Che potrebbe “sputare” nel tuo sangue le sue tossine oltre che eventuali patogeni. Le zecche, infatti, possono essere vettori di malattie.
Puntura di zecca
Dopo l’estrazione della zecca potrebbe restare nella ferita il rostro (l’apparato succhiatore del parassita). Questo evento non sempre è pericoloso, in genere si risolve da solo in un paio di giorni.
Usando una lente di ingrandimento, potresti cercare di individuare l’eventuale residuo è rimuoverlo con una punta di ago, proprio come faresti con una spina. Nota bene: in questa fase dovrai usare un ago sterile.
Dopo aver tolto la zecca, la zona della puntura va disinfettata e tenuta in osservazione per 30-40 giorni.
Dovrai stare attento alla comparsa di sintomi di infezione. Non solo sintomi cutanei ma anche sintomi legati a eventuali malattie infettive trasmesse dalla zecca. Il periodo di incubazione e attività dei patogeni è lungo, ecco perché è meglio eseguire un monitoraggio per 30-40 giorni.
Quando consultare il medico?
Le zecche sono pericolose per l’uomo e per questo è necessario essere prudenti. E’ anche vero, però, che non tutte le zecche possono trasmettere malattie. La zecca più pericolosa per l’uomo, qui in Italia, è la “zecca dei boschi” o Ixodes ricinus. Si contrae soprattutto nei boschi, quindi chi è reduce da una passeggiata nella natura dovrebbe avere qualche premura in più.
Se possibile, la zecca rimossa andrebbe conservata e portata presso un laboratorio di analisi o presso la guardia medica dell’ASL per eseguire il riconoscimento della specie e rilevare la presenza di patogeni.
Nonostante le precauzioni appena descritte, è importante ricordare che la maggior parte delle punture di zecca non hanno alcuna conseguenza. Il medico andrebbe contattato se, subito dopo il morso di zecca, compaiono determinati sintomi tipici di una reazione allergica come:
- Rash cutaneo
- Gonfiore importante
- Edema diffuso
- Orticaria
- Difficoltà respiratoria
Altri sintomi che fungono da allarme sono quelli che indicano una reazione tossica: paralisi ascendente (cioè una paralisi che prima colpisce gli arti inferiori e poi risale verso il busto e gli arti superiori).
A seguito del morso, bisogna recarsi dal medico quando la persona riferisce i sintomi sopra elencati oppure in queste evenienze:
- Non è stato possibile rimuovere la zecca integra e questa si è spezzata durante la rimozione, per esempio, se la testa del parassita è rimasta ancorata alla pelle.
- Se è scaduto il periodo di copertura della vaccinazione antitetanica o se questa vaccinazione non è mai stata fatta.
- Se durante i 30-40 giorni successivi compare gonfiore, dolore e segni di un’infezione locale anche senza fuoriuscita di pus.
- Quando, durante i 30-40 giorni, compaiono i sintomi di un’infezione sistemica come febbre, ingrossamento dei linfonodi in prossimità del morso, debolezza, dolori articolari… I sintomi sistemici non necessariamente devono essere presenti in contemporanea.
Se la zecca rimossa non viene conservata e consegnata al laboratorio di analisi, questa non deve essere schiacciata. La zecca estratta va immersa in alcol e bruciata, così da evitare che eventuali patogeni possano passare dalla zecca a un altro possibile ospite (cane, gatto e uomo compreso).
Malattie trasmesse con la puntura di zecca all’uomo
Si chiamano zoonosi e sono malattie trasmesse dagli animali all’uomo. Proprio come per la puntura di pulce, anche quella di zecca può trasmettere delle malattie.
La zecca può causare la malattia di Lyme e la TBE (encefalite da zecca). Il virus della TBE è trasmesso dal morso di zecche infette che si trovano nei boschi. L’encefalite da zecca, in una prima fase, si manifesta spesso con disturbi (sintomi) simili a quelli dell’influenza ma, successivamente, si possono evidenziare sintomi di meningite ed encefalite.
I sintomi della TBE possono essere confusi con quelli di una leggera influenza. I disturbi si manifestano generalmente entro 3 – 28 giorni dalla puntura.
Di quali sintomi parliamo?
- febbre improvvisa
- forte mal di testa
- mal di gola
- stanchezza
- dolori ai muscoli e alle articolazioni
- nausea e vomito
- rigidità del collo
- mal di testa
- cambiamenti nello stato mentale, come confusione, sonnolenza o disorientamento
- convulsioni
- sensibilità alla luce (fotofobia)
- difficoltà a parlare
- paralisi
La TBE non dà sintomi cutanei tipici, al contrario, la malattia di Lyme ha un esordio caratteristico con reazione cutanea. Nel 75% dei casi, la malattia nel suo esordio appare come una papula rossa direttamente nel sito della puntura di zecca.
La zona del morso di zecca inizia ad arrossarsi con una formazione che assomiglia a un “occhio di bue” dal diametro che, sulle cosce o sui glutei, può raggiungere i 50 cm.
L’eritema, nella zona centrale, può diventare più scuro e la zona colpita dal morso inizia ad apparire calda al tatto e indurita. Anche la malattia di Lyme può causare sintomi sistemici come quelli visti per l’encefalite da zecca.