Possiamo parlare di diversi tipi di insonnia in base al momento in cui si verificano e alla durata; per ognuno di essi vi è un diverso approccio.
Avere difficoltà a conciliare e/o a mantenere il sonno è un problema molto abituale al giorno d’oggi. A seconda del motivo, della durata o delle conseguenze, possiamo distinguere diversi tipi di insonnia.
In questo articolo vi sveliamo i più importanti.
Se non riusciamo a dormire una notte perché siamo molto ansiosi a causa di un evento specifico (un viaggio, un trasferimento, un matrimonio, ecc.) è assolutamente normale e non dovremmo preoccuparci.
Il problema sussiste quando i problemi del sonno si trasformano in una regola e non in un’eccezione.
L’insonnia colpisce una grande percentuale della popolazione mondiale e può manifestarsi quando si va a dormire oppure all’alba (svegliandoci e non riuscendo a riprendere sonno).
Si distingue a seconda della durata:
Possono essere molte le cause dell’insonnia ma, in particolare, essa è dovuta ad alterazioni psicologiche quali stress, depressione e ansia.
In alcuni casi può dipendere da uno squilibrio ormonale relazionato ad alcuni problemi nel ritmo circadiano (quello che regola sonno e veglia).
È importante sapere, tuttavia, che l’insonnia può avere anche altre origini, come:
È possibile anche soffrire di insonnia dopo un intervento chirurgico, a causa dell’astinenza da alcol, di stress post-traumatico o come effetto secondario di un farmaco.
Possiamo prevenire la comparsa di questo problema ed evitare che diventi cronico se manteniamo alcune sane abitudini:
Il riposo è fondamentale per l’organismo, perché lo ripara e rigenera, lo termoregola e lo prepara per le attività del giorno seguente.
L’insonnia, dunque, può avere sempre molte conseguenze negative, tra cui spiccano:
Possiamo suddividerli in tre grandi gruppi: a seconda della durata, della gravità e della fascia oraria.
Si tratta di un disturbo che dura al massimo 4 settimane. Può essere dovuto, ad esempio, a cambiamenti delle abitudini del sonno, all’orario lavorativo o alla posizione geografica (quello che tutti noi conosciamo come “jet lag”).
Questo tipo di insonnia può essere provocata anche da stress, da una malattia, da problemi personali o da eccesso di caffeina e alcol.
Dura tra le 4 e le 6 settimane. È più frequente nelle persone che hanno avuto un serio incidente o hanno perso una persona cara.
È solito sperimentarlo anche come conseguenza dello stress post-traumatico.
Presenta una durata superiore ai tre mesi e può persistere finché il soggetto non tratta il problema. Nella maggior parte dei casi è dovuta a una malattia fisica o psichica cronica.
Si tratta di un disturbo del sonno molto comune, infatti non presenta conseguenze particolarmente negative sulla qualità di vita delle persone.
Il giorno dopo il soggetto si sveglia più stanco o meno voglioso di lavorare, ma senza mettere a rischio la propria salute.
Quando l’insonnia diventa un fenomeno sempre più abituale, gli effetti sono più visibili e importanti.
Il deterioramento giornaliero ha a che fare con la stanchezza, l’irritabilità, l’ansia e la mancanza di rendimento al lavoro.
Il malumore è ricorrente, così come i problemi nel trattenere le informazioni.
Il disturbo del sonno in questo caso si presenta con una maggiore intensità e si ripercuote notevolmente sulla vita di chi ne soffre.
Non si può realizzare nessuna delle attività quotidiane di solito svolte, poiché non si dispone dell’energia sufficiente per alzarsi dal letto.
Gli sbalzi d’umore, inoltre, sono sempre più irregolari ed è possibile che il soggetto debba assumere farmaci e medicine per risolvere la situazione.
Si presenta non appena andiamo a letto ed è caratterizzata dalla difficoltà a conciliare il sonno fino alle prime ore del mattino.
La persona non trova nessun metodo efficace per dormire (contare le pecore, leggere, meditare, ascoltare musica rilassante, ecc.).
Molte volte questa forma di insonnia è provocata dall’ansia o dai problemi che non permettono al cervello di rilassarsi a sufficienza.
In questo caso il problema si verifica all’alba. Sebbene si riesca a conciliare il sonno non appena si va a dormire, dopo poche ore ci si sveglia e risulta impossibile riaddormentarsi.
Ci si può svegliare anche diverse volte nel corso della notte.
Nota anche come insonnia mattutina, in tali circostanze la persona si sveglia prima dell’ora pianificata.
Può essere dovuta alla mancanza di buio totale nella stanza (con i primi raggi del sole gli occhi si aprono) o per la troppa ansia accumulata nell’arco della giornata.