La raccolta differenziata è un processo di separazione volontaria dei rifiuti e costituisce il primo passo del riciclo delle materie prime. Con la raccolta differenziata lo smaltimento dei rifiuti avviene in modo mirato al fine di ridurre le emissioni di gas serra, gli sprechi e lo sfruttamento delle materie prime.
La raccolta differenziata individua pra un grosse macro-categorie di rifiuti: riciclabili e non riciclabili. I rifiuti non riciclabili sono destinati al cosiddetto contenitore del secco indifferenziato, quelli riciclabili si suddividono in:
Nell’elenco abbiamo visto i rifiuti riciclabili prodotti in ambito domestico. La raccolta differenziata più ad ampio raggio vede nel calderone anche pneumatici, materiali bituminosi, prodotti di scarto agricoli, liquami, deiezioni degli allevamenti, terre rare e metalli.
Lo scopo della raccolta differenziata è suddividere i rifiuti in diverse tipologie così da consentire un successivo trattamento di smaltimento o recupero.
I rifiuti non riciclabili (indifferenziato) sono destinati allo stoccaggio in discarica o all’inceneritore – termovalorizzatore.
I rifiuti organici ottenuti con la raccolta differenziata sono destinati al compostaggio o alla produzione di biometano in appositi impianti. Non in ultimo, la divisione degli altri rifiuti riciclabili che operiamo in ambito domestico (in primis carta, plastica e alluminio) consente una gestione ottimale delle materie destinate al riciclaggio.
Il significato della raccolta differenziata non è, banalmente, solo quello di dividere i rifiuti per categoria. La questione è molto più ampia e complessa. Se per noi, in casa, la raccolta differenziata si limita alla divisione dei rifiuti, su grande scala gli impatti sono enormi.
I problemi ambientali legati alla gestione dei rifiuti sono tutt’oggi nefasti. Problemi di suolo e urbanizzazione rendono difficile la possibilità di reperire siti destinati a discariche o inceneritori di tipo tradizionale. La raccolta differenziata risolve in parte questo problema e concede il risparmio delle materie prime a partire dalla componente idrica.
Recuperare i rifiuti, da un punto di vista economico ed energetico conviene rispetto alla produzione ex novo. Per esempio, producendo una tonnellata di carta riciclata si vanno a risparmiare circa 400.000 litri d’acqua e 5.000 kWh di energia rispetto alla stessa quantità di carta prodotta ex novo (e si evita il problema del disboscamento!).
In casa per differenziare i rifiuti devi capirne la natura. La divisione dei rifiuti è piuttosto intuitiva e, quando arriva la fatidica domanda “dove lo butto?” puoi districarti così:
Se ti senti confuso perché hai letto che bicchieri e piatti di plastica non vanno gettati nella plastica ma nell’indifferenziato, non preoccuparti! E’ solo dal 2012 che la gestione dei rifiuti consente il conferimento di bicchieri e piatti monouso in plastica nella raccolta della plastica e molti Comuni d’Italia non hanno eseguito adeguamenti. Dal 2014 anche le grucce appendiabiti (stampelle rotte) si possono gettare nella plastica.
Il polistirolo nella raccolta differenziata va conferito con la plastica. Il polistirolo è infatti un tipo di plastica! Per individuare la plastica riciclabile da conferire con la raccolta differenziata puoi fare affidamento ai codici dei rifiuti. Gli imballaggi di plastica riciclabile hanno tre frecce a forma di triangolo e all’interno hanno un numero identificativo specifico. I codici sono: PET 1, PEHD 2, PVC 3, PELD 4, PP 5, PS 6, OTHER 7.
Il tetrapak (quel cartone rigido del latte e dei succhi), in base al comune, si può differenziare con l’alluminio, la plastica e più raramente con il cartone.
Se la raccolta differenziata in Italia sembra una pratica così nuova, sappi che la prima direttiva europea risale al 1975 (CEE 75/442).
In ambito condominiale e cittadino, la richiesta di bidoni per la raccolta differenziata va fatta al Comune di Residenza. Per ogni zona non dovranno mancare bidoni per raccolta indifferenziata e per l’organico (frazione dell’umido).
In ambito cittadino i contenitori raccolta differenziata hanno colori diversi. Lo schema previsto dalla normativa italiana è questo:
Se in ambito del tuo condominio vuoi proporre contenitori più ordinati adiacenti alla strada comunale, dovrai rispettare questi colori.
In ambito domestico i contenitori per raccolta differenziata imprescindibili sono tre:
Il numero dei contenitori, però, può variare in base alle abitudini degli abitanti. Se produci molti rifiuti di vetro potrebbe essere opportuno aggiungere un contenitore apposito prima di conferire le bottiglie e i barattoli nelle campane!
Plastica e cartone vanno conferiti in modo da occupare il minor volume possibile. La plastica dovrà essere conferita in sacchetti di plastica trasparente o semi-trasparente mentre la carta dovrà essere conferita in scatoloni o buste di carta.
La frazione organica dovrà essere conferita in buste biodegradabili riciclate dalla spesa (le buste che ti danno quando vai a fare la spesa si possono usare per l’organico!) oppure appositamente acquistate. In commercio ci sono buste che sembrano di plastica ma in realtà sono biodegradabili perché realizzate con plastica di mais!
Per lo smaltimento dell’olio non si usano buste: l’olio va raccolto in flaconi appositi o da recupero (come un flacone del detersivo) e conferito personalmente al comune di residenza o al centro di raccolta predisposto.
Anche per i rifiuti ingombranti e i RAEE bisogna coordinarsi con il centro di raccolta del Comune di Residenza. Mentre se hai da buttare una pedana (pallet) sappi che molte aziende ne fanno il recupero gratuito o sono disposte a riconoscere un pagamento qualora il pallet fosse integro.
Dove acquistare le buste? Molti comuni le affidano gratuitamente, dovrai solo farne richiesta al Municipio. Nel Comune di Terni, in Umbria, si utilizza la banda magnetica della tessera sanitaria per identificare il cittadino durante l’uso del distributore automatico di buste per la differenziata.
Se i benefici visti fino a ora non ti hanno convinto, sappi che meglio differenzi i rifiuti e meno paghi la TARI, la tassa sui rifiuti. In più, in molte città la differenziata è premiata. Sono riconosciuti sconti sulla TARI per chi acquista una compostiera per la gestione dei rifiuti organici e chi conferisce i RAEE. Per altre informazioni sullo smaltimento e i vantaggi economici personali, ti segnalo: buoni spesa in cambio di rifiuti.
Un altro motivo per farla è il calendario della raccolta differenziata del tuo Comune. Ogni città si è organizzata per ridurre al minimo il numero di giorni in cui si raccoglie l’indifferenziato, così sarai costretto a differenziare l’organico se non vuoi spazzatura che puzza!
Il funzionamento è chiaro: tu dividi i rifiuti, il comune li raccoglie e li smista nei vari centri di smaltimento, riciclo e recupero. Si tratta di un lavoro sinergico di fondamentale importanza per l’ambiente e l’economica circolare.
Più che come funziona dovreste interrogarti su come organizzarla al meglio in casa, così da ottimizzare la divisione dei rifiuti senza creare troppo ingombro e scompiglio. La spazzatura in casa non piace a nessuno.
A causa del calendario della raccolta differenziata della tua città, probabilmente ti senti costretto a mantenere in casa la spazzatura per troppi giorni. Non ti biasimo: è vero, se non la fai bene la spazzatura puzza, ma ti assicuro che con una buona separazione dei rifiuti riuscirai a cavartela egregiamente.
La frazione organica è quella che più spesso viene raccolta. I pannolini si gettano nell’indifferenziato (che in genere viene ritirato una solo volta a settimana), tuttavia, in molte città hanno attivato giorni supplementari per il conferimento dei pannolini. Informati sul calendario raccolta differenziata del tuo Comune di residenza per non avere cumuli di spazzatura in casa.
Con una divisione dei rifiuti ben fatta, l’unica spazzatura che rischia di emanare cattivi odori è l’organico (frazione umida). Per questo motivo, ti consiglio di gettare la quantità di rifiuti organici che produci ogni giorno in piccole buste biodegradabili da sigillare prima di farle confluire in una busta più grande. Questa strategia è comoda se produci molta spazzatura organica e hai la possibilità di gettarla via solo una o due volte a settimana.
Il calendario della raccolta differenziata porta a porta cambia da città a città, generalmente prevede il conferimento:
Per capire, più in grande, il contributo della raccolta dei rifiuti differenziati su larga scala ti invito a leggere questa pagina del Ministero dell’Ambiente.