Nel corso della sua carriera in Formula 1, Kimi Raikkonen è stato soprannominato “Ice man”, uomo di ghiaccio, perchè quando guidava raramente si lasciava tradire dalle emozioni. In realtà l’ex pilota finlandese fuori dalla sua monovettura è tutt’altro che insensibile, come dimostra il suo gesto nei confronti di un cane che stava soffrendo.
Mentre si trovava in vacanza, Raikkonen ha notato un quattrozampe rinchiuso in auto sotto al sole in un giorno in cui le temperature erano altissime. Non aveva acqua e il proprietario aveva lasciato solo pochi cm di finestrino aperto. Così l’ex pilota ha deciso di fare qualcosa per lui.
A immortalare la scena ci ha pensato Gino Rosato, famoso per i suoi trascorsi nel Team Ferrari. Nel video si vede Raikkonen in Toscana insieme alla figlia Rianna Angelia Milana mentre si godevano una passeggiata all’aperto. A un certo punto l’ex pilota vede un cane rinchiuso all’interno di una vettura nera. La prima cosa che fa è prendere la coppetta del gelato della figlia, lavarla e riempirla d’acqua. Dopodichè la avvicina al finestrino e prova a dissetare il povero cane, per alleviare un po’ la sua atroce sofferenza.
“Kimi Räikkonen manca un po’ a tutti, perché è davvero una persona speciale!!!!” ha scritto Rosato nel suo post. “Perché? Perché quando un uomo si prende il tempo di svuotare la coppa del gelato per metterci dentro l’acqua; dare acqua a un povero cane accaldato, chiuso in macchina! Dio ti benedica, fratello, siete brave persone”.
Le critiche a Kimi Raikkonen: “Doveva chiamare le forze dell’ordine”
Nel video si vede il pilota allontanarsi dall’auto, voltandosi indietro chiedendosi forse cosa avrebbe potuto fare di più. Proprio questo gli è costato numerose critiche visto che in molti sul web hanno subito dimenticato il suo gesto gentile criticandolo per non aver chiamato le Forze dell’Ordine. Cosa che effettivamente sarebbe preferibile in questi casi.
Non sappiamo quanto tempo dopo il proprietario dell’auto sia tornato. Forse il Raikkonen sarebbe potuto rimanere più a lungo per accertarsene, ma sarebbe meglio cogliere l’occasione per ricordare come si può agire in questi casi piuttosto che puntare il dito contro qualcuno mosso comunque da buone intenzioni.