Che tipo di setta prevede il sacrificio di un essere vivente? Ma soprattutto, nel 2012 queste pratiche arcaiche vengono ancora messe in atto? A quanto pare sì.
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Una testa di ariete, zampe, spezzate, candele e collane. E’ questo lo scenario descritto dai “cugini” della cronaca locale di Bacoli, una ridente cittadina nel napoletano. Uno scenario che lascia pensare a una sorta di rito satanico che si sarebbe consumato sul litorale delle spiagge flegree. A fare da cornice alla carcassa di animale, vi erano anche una banana e dei pezzi di cocco. La sabbia intorno ai resti era stata mossa ma non si può risalire a un eventuale simbolo satanico o appartenente a una qualsiasi setta. Ciò che c’è di certo è che la testa dell’Ariete non è stata trascinata dalla corrente, era posta in posizione centrale ed era asciutta, così come le zampe, gli zoccoli e i ceri.
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Non è uno scenario nuovo: due anni fa, nella stessa città (Bacoli, Napoli), sulle spiagge del litorale flegreo fu trovata una pecora scuoiata. I cittadini raccontano che nella metà degli anni Novanta, il fenomeno dei rituali era piuttosto diffuso. Indipendentemente dallo scopo del rituale, il movimento locale “Free Bacoli” ha provveduto a segnalare l’evento alle ASL così da sollecitare la rimozione della carcassa per scongiurare problematiche di tipo sanitarie.
Dal web: L’Ariete era ritenuto da tutti i popoli antichi l’animale più idoneo per i sacrifici agli Dei da cui ottenere favori e grazie.
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Photo Credits | Grace Elizabeth Impesi
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