San Pierino, Fucecchio. Quattordici cuccioli di cane sono stati trovati chiusi dentro degli scatoloni sigillati e abbandonati in aperta campagna. Per fortuna i volontari li hanno salvati da morte certa.
Si trovavano accanto ad un rustico disabitato. Le scatole di cartone erano completamente sigillate con dello spago. Assurdo! In ciascuno di essi erano stati messi tre o quattro cuccioli. Non avevano acqua, cibo e nemmeno aria quasi. Ogni scatolone aveva dei piccoli fori aperti sui lati e solo grazie a quei fori sono riusciti a sopravvivere. Ora stanno bene, sono stati tolti di lì e riceveranno le dovute visite veterinarie. Sono quattordici piccoli meticci che appartengono a diverse cucciolate, sono stati abbandonati dopo lo svezzamento. Avranno circa 40 giorni.
La polizia municipale dell’Unione dei comuni dell’Empolese Valdelsa ha chiamato l’associazione Amici degli Animali a 4 zampe onlus di Lajatico per salvarli. Sono intervenuti subito i volontari dell’associazione riuscendo a salvarli tutti.
Sulla pagina Facebook dell’ associazione, i volontari hanno raccontato:
“Erano affamatissimi e chissà da quante ore era lì. Non sappiamo cosa possa essere successo a queste anime, ma chi sa qualcosa denunci alle forze dell’ordine. Sterilizzate se non volete prendervi cura dei cuccioli delle gravidanze che fate fare alla vostra cagnolina”.
Poi hanno lanciato un appello per farsi aiutare con il cibo.
“Se vi va potete aiutarci a riempire loro la ciotola. Potete acquistare delle pappe da Zooplus e farcele recapitare via corriere. Non avendo un indirizzo al Parco canile, le pappe saranno inviate al domicilio di una nostra volontaria e da lì verranno poi portate al rifugio”.
Chiunque può prendere contatti con l’associazione attraverso la pagina Facebook: si può scrivere un messaggio o telefonare per donare qualcosa per loro, in modo da ricevere anche l’indirizzo di spedizione.
“Una volta che i cuccioli saranno visitati – spiegano dall’associazione – faremo sapere tutte le informazioni per l’adozione. Vi preghiamo al momento di avere un po’ di pazienza”.
