In caso di pericolo, per la maggior parte delle persone la priorità è salvare noi stessi e i nostri cari; in tantissimi considerano i propri animali domestici come parte della famiglia, eppure quando si tratta di vita o di morte si tende a lasciare indietro i propri animali perchè la loro vita viene ritenuta meno importante rispetto a quella degli esseri umani.
Ci sono molte persone, tuttavia, che si rifiutano di abbandonarli, costi quel che costi. Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato dei tanti profughi ucraini che sono in fuga dal Paese insieme ai loro amici a quattro zampe. Oggi, sempre dall’Ucraina, arrivano altre storie di amore nei confronti dei cani.
Una ragazza indiana di nome Arya Aldrin, studentessa di medicina presso l’Università di Vinnytsya in Ucraina, ha percorso oltre 20 km a piedi in compagnia del suo Husky per raggiungere il confine con la Romania per poi prendere un volo verso l’India. La ragazza non era riuscita a ottenere i documenti per portare con sè la sua cagnolona Zaira, ma non aveva nessuna intenzione di restare nel Paese visto che da un momento all’altro sarebbero potuti iniziare i bombardamenti. Così ha lasciato perdere la burocrazia ed è partita a piedi sfidando il gelo e la paura. Alla fine è riuscita a mettersi in salvo.
La sua storia, una delle tantissime che hanno coinvolto studenti indiani fuori sede in Ucraina, è molto simile a quella di Rishabh Kaushik, iscritto al terzo anno di ingegneria del software presso l’Università nazionale di elettronica radiofonica di Kharkiv, nell’Ucraina.
Come riferisce il Times of India, nonostante i tantissimi sforzi per ottenere il visto, non è riuscito a ottenere le autorizzazioni necessarie per portare con sè la sua amatissima cagnolina Maliboo. Invece di fuggire e lasciarla lì, il ragazzo ha deciso di restare con lei, nonostante il pericolo. Kharkiv infatti è stata una delle prime città a essere attaccate dai russi.
Fortunatamente Rishabh è riuscito a sfruttare un corridoio umanitario e ha raggiunto la capitale Kiev poco prima dei bombardamenti. La famiglia del 21enne le aveva acquistato dei biglietti aerei per Dubai, per poi da lì raggiungerli in India. Avevano ottenuto tutti i documenti necessari per riportare a casa il loro amato figlio, ma lui si è rifiutato di partire: “Ho detto di loro che sarei rimasta perchè avevo bisogno di due o tre giorni per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie affinché Maliboo potesse volare con me. Sfortunatamente proprio in quel momento è iniziata l’avanzata russa”.
Rishabh a quel punto ha supplicato la sua ambasciata per ottenere i documenti di cui aveva bisogno il più presto possibile. Nonostante la difficoltà nel reperire tutti i dati che gli hanno chiesto, il 21enne ha ultimato la pratica. Dopo qualche giorno, tuttavia, gli hanno fatto sapere che avevano bisogno di altri documenti. Ma allo stesso tempo non poteva fornirglieli perché era già iniziata l’invasione: “Li ho implorati, ma è stato tutto inutile”.
“Io sarei stato bene, ho dei familiari che mi amano e che si prendono cura di me. Ma Maliboo… Sono tutto ciò che ha, nessuno si prenderà cura di lei se l’abbandono qui. Anche se la affido a un rifugio, in caso di attacco sono sicuro che tutti fuggirebbero lasciando i cani lì. Quando l’ho adottata ho preso una responsabilità e mi prenderò cura di lei a qualsiasi costo.” ha spiegato il 21enne.
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