La cronica siccità che sta colpendo da diversi anni la Sardegna e la Sicilia rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto agricolo
I laghi prosciugati della Sardegna immortalati dai satelliti rappresentano plasticamente la carenza idrica dei bacini della regione determinata dal calo di oltre il 50% dell’acqua piovana rispetto alle medie del passato. Un evento drammatico che rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto agricolo della Sardegna dove già sono in atto i razionamenti per il settore agricolo.
L’inverno avrebbe dovuto dare una spinta in più riducendo quella carenza di acqua che ormai sembra essersi cronicizzata e non solo nella regione isolana. La spaventosa siccità che ha colpito l’intera regione a causa della scarsità di piogge, ha costretto le autorità locali ad attivarsi per correre ai ripari con misure emergenziali. E così si è dato il via libera ai razionamenti d’acqua nei campi per preservare la poca acqua rimasta che dovrebbe servire ad affrontare le stagioni calde che si preannunciano secche e roventi sul fronte delle temperature.
La drammaticità di questo fenomeno è stata stigmatizzata dall’ANBI (l’Associazione regionale consorzi gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue) che ha spiegato come i volumi invasati hanno toccato livelli minimi mai raggiunti negli ultimi 25 anni. Mancherebbe, di fatto, oltre il 50% dell’acqua, che potrebbe essere trattenuta. Una situazione che non riguarda solo la Sardegna, ma che rischia di coinvolgere anche l’altra regione isolana, la Sicilia, dove la scarsità di piogge ha già indotto molti comuni ad attivare il razionamento.
L’Italia ha assunto ormai i contorni di un vero e proprio laboratorio climatico, come ha spiegato l’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi). Mentre al nord le precipitazioni sono state più o meno in linea con le tendenze stagionali, al sud e nelle isole le temperature al di sopra delle medie stagionali hanno aggravato gli effetti della crisi climatica di origine antropica.
Le recenti ondate di maltempo che si sono abbattute sulla Sicilia hanno mitigato la siccità estrema, ma non hanno risolto il problema della carenza di acqua che rimane ancora molto serio. Secondo una stima effettuata dall’Anbi, a dicembre le riserve idriche negli invasi della Regione sono risultate inferiori del tredici per cento rispetto all’anno precedente. Mancherebbero qualcosa come cinquantaquattro milioni e mezzo di metri cubi d’acqua per poter ripristinare la situazione e poter affrontare in serenità le stagioni calde.
Questa situazione di carenza cronica si è incancrenita da un paio di anni a questa parte per via delle scarse precipitazioni autunnali e invernali. Le temperature sopra la media, anche in inverno, hanno reso ancora più drammatica la situazione determinando una crisi idrica ben visibile, che ha prosciugato laghi e fiumi. Eloquente è la situazione del Lago di Ogliastro, tra Aidone e Ramacca, dove la diga del lago si è praticamente prosciugata. Uno scenario che solitamente si verifica solo in estate.