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Animali

Stop all’affidamento dei figli minori in Spagna se l’ex partner maltratta l’animale domestico

Pubblicato da
Liliana Terlizzi

Si sta lavorando in Spagna per attuare una riforma al codice civile che porterà i giudici a tenere in considerazione la correlazione tra pericolosità sociale e maltrattamento di animale: «La violenza contro gli animali non è innocua». A breve dovrebbe arrivare lo stop all’affidamento dei minori nei confronti di ex partner che maltrattano gli animali.

Stop all’affidamento dei figli minori in Spagna se l’ex partner maltratta l’animale domestico

La Spagna fa un ulteriore passo avanti dopo quello che ha riconosciuto gli animali come «esseri viventi con una sensibilità fisica e mentale», infatti riconoscerà la correlazione tra pericolosità sociale e maltrattamento di animale.

Alcuni Media spagnoli e anche il quotidiano La Vanguardia stanno riportando negli ultimi giorni alcune notizie in merito ad una modifica del codice civile catalano. In pratica, i soggetti che sono responsabili di maltrattamento di animale corrono il rischio di vedere sfumato l’affidamento dei loro figli minori in caso di divorzio o separazione. Saranno il Consiglio esecutivo della Catalogna e successivamente la delibera parlamentare ad approvare, ad ottobre, la nuova riforma del codice civile.

I giudici, secondo questa riforma, non potranno concedere l’affidamento dei figli minori a quei genitori che sono stati condannati in via definitiva per reati contro gli animali e potranno inoltre procedere alla revoca dell’affidamento condiviso ai genitori che hanno maltrattato gli animali domestici.
Qualora la riforma dovesse diventare esecutiva, la Spagna sarebbe il primo paese a riconoscere la correlazione tra pericolosità sociale e maltrattamento di animale, ovvero “link”. Il Italia il Progetto Link, fondato da Francesca Sorcinelli, si dedica già da diversi anni alla questione della sensibilizzazione legata al maltrattamento di animale.

La stessa Sorcinelli aveva spiegato che «la violenza e la crudeltà verso gli animali sono tratti specifici di pericolosità sociale. Inserite in un contesto domestico, se è il partner a esercitare questa violenza, è un campanello d’allarme per le donne e anche per minori. Il progetto Link Italia approfondisce proprio questo “link”, appunto, e cioè la crudeltà contro gli animali come indice di pericolosità sociale e di condotte come violenza domestica e stalking. Centinaia di casi che abbiamo trattato hanno dimostrato che in ambito domestico, in presenza di partner abusante, quest’ultimo spesso minaccia di ferire e uccidere, o ferisce e uccide, l’animale per instaurare un clima di terrore verso la donna o il minore di cui sta abusando».

La pratica minatoria e di uccisione è la conseguenza psicologica dei propri istinti violenti e la Sorcinelli ha aggiunto che : «spesso le donne non se ne vanno di casa per non lasciare l’animale in balia del partner abusante: il dato italiano è del 70%, e non tiene conto di un sommerso enorme. In Italia in particolare per le donne abusate è difficile raccontare anche questo aspetto delle violenze, ovvero il trauma e la devastazione psicologica derivanti dal vedere il proprio cane, gatto o animale domestico sottoposto a violenze o di saperlo a rischio di tortura o uccisione».

La decisione che è stata presa in Spagna di modificare il codice civile, va a raggruppare una serie di casistiche che hanno un denominatore comune, ovvero la violenza.
Infatti mettere il relazione maltrattamento animale, metterà sotto osservazione le persone che risultano violente anche in altre circostanze: «Una persona violenta abusa degli animali, abusa dei coniugi e abusa dei bambini – ha sottolineato l’avvocatessa Lourdes Ciurò, consigliera della Giustizia del governo della Catalogna – La violenza sugli animali non è innocua, chi maltratta un animale è un candidato al maltrattamento. Ed è per questo motivo che vogliamo equiparare il Codice Civile Catalano a quelli più moderni e proteggere gli animali da ciò che accade alle famiglie».

Si sta quindi lavorando in Spagna per una legge a tutela degli animali che appunto tenga conto della loro condizione in casi di separazione o divorzio. Ad oggi l’affidamento animale in caso di separazione o divorzio è stabilita dal chip e dalla proprietà dell’animale ma questo non tiene effettivamente conto dello stato di benessere di quest’ultimo. Questo è un vuoto giuridico che lo stato catalano sta cercando di colmare tenendo in considerazione non solo il benessere del minore ma anche dell’animale andando a stabilire con quale partern il cane o il gatto possa godere di ottima salute, restando con la persona con cui ha un legame emotivo più stretto.