Non è una crudele bravata, non si tratta di fotografie caricate sul proprio profilo facebook. Un gruppo di ragazzini tra gli 8 e i 13 anni è stato spinto ad uccidere numerosi cani randagi per ripulire il quartiere dei “trovatelli”.
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La denuncia è stata lanciata lo scorso marzo ma ancora nessun progresso è stato registrato. La notizia è finita nell’oblio mediatico forse per la crudeltà della cronaca. Il quartiere del comune di Neuland (Paraguay) è abitato per di più dalla classe operaia, qui i cani randagi dovrebbero essere trattati dignitosamente: raccolti e trasportati in canili per poi essere ridistribuiti tra le famiglie o comunque accuditi. Durante il 2011, la mattanza annuale ha brutalmente massacrato oltre 150 cagnolini.
Ciò che avviene da diversi anni a questa parte è del tutto diverso. I cani vengono “rimossi” dalla stessa cittadinanza, è la comunità locale che si occupa di sbarazzarsi dei cani “trovatelli”. La denuncia è stata inviata ad un responsabile per la tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Attenzione, cosa c’entrano i randagi con bambini e adolescenti? Si presume che sia stato il capo della polizia locale a reclutarli. Il capo della Polizia Municipale di Neuland, Jakob Regier, avrebbe reclutato numerosi ragazzini dall’età compresa tra gli 8 e i 13 anni.
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Li avrebbe reclutati per fare “piazza pulita” dei cani, i ragazzi dovevano sbarazzarsene…. i cani sono stati duramente picchiati con bastoni e tubi di acciaio e poi caricati sul rimorchio del camion del signor Regier. Ad essere coinvolti nella mattanza sono stati anche numerosi cani sottratti alle famiglie locali che si prendevano cura dei randagi. Ecco casa si legge dalla lettera di denuncia:
“I cani sono stati legati con una corda e trascinati fino al camion di Mr Regier, sono stati sottratti anche ai loro proprietari, mentre i proprietari e i figli piangevano. Gli animali sono stati duramente picchiati con bastoni e un tubo in acciaio fin quando non sono rimasti a terra senza vita“
Jakob Regier avrebbe offerto ai ragazzini dei manganelli e bastoni e li avrebbe incitati ad attaccare i cani. Fortunatamente non tutti i ragazzini hanno “obbedito”, molti erano in presenza dei genitori che li hanno protetti, ma se un signore in divisa da poliziotto ordina ad un bambino di picchiare un cane il risultato è davvero agghiacciante.
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Sembra che nella piccola comunità del Paraguai una volta all’anno si autorizzi la “rimozione” degli animali perché sono stati definiti “un problema grave” per la società.
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