La Tarsu è una tassa, non una tariffa, nonostante ciò, durante gli ultimi 10 anni gli italiani hanno pagato l’imposta sul valore aggiunto. L’imposta può essere rimborsata compilando l’apposito modulo e consegnandolo al comune di residenza.
Tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10%, molti di noi sono pigri, quindi si annoieranno di riesumare le ricevute dei pagamenti ma è una procedura necessaria altrimenti le future TARSU saranno comprese ancora di IVA: per bloccare il supplemento applicato alla tassa sui rifiuti, bisognerà richiedere il rimborso.
Le tempistiche burocratiche per il rimborso sono lunghe ma lo stato DEVE rimborsarci di un furto. E’ stata la Federconsumatori a portare tutto alla luce. Ricordiamo che la Federconsumatori propose di Non Pagare la Tassa sui Rifiuti nelle città in cui questi non venivano raccoli.
Sono oltre 6 milioni le famiglie residenti in circa 2000 comuni italiani, che, dal 1999 al 2008, hanno dovuto pagare l’IVA di troppo sulla tassa sui rifiuti, e che oggi devono avere indietro quanto versato in più del dovuto. La stima di tale spesa non è affatto di poco conto: secondo quanto indicato dall’ultimo rapporto APAT, è stimabile che, tra famiglie ed aziende, la partita viaggi intorno ai 200-230 milioni di Euro all’anno. Ad esempio: per una famiglia che paga 250 Euro all’anno di TIA, quindi, la restituzione corrisponderebbe a 25 Euro l’anno, che vanno moltiplicati per il numero di anni in cui si è pagata la TIA.
Se negli ultimi 10 anni avete pagato 400 euro di Tarsu annue, per ogni anno vi saranno corrisposti 40 Euro. Il Modulo da compilare è scaricabile da questo indirizzo. PASSA PAROLA!!! CONDIVI LA NOTIZIA SU FACEBOOK USANDO IL TASTO QUI IN BASSO!
Link | Federconsumatori.it
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