Tra le nove persone denunciate c’è anche un medico veterinario che prescriveva e somministrava farmaci per coprire le carenze vaccinali (dovute al distacco precoce dalla madre) e inseriva i microchip compilando falsi libretti sanitari. Ilaria Innnocenti responsabile del Settore Cani e Gatti LAV, ha dichiarato:
“Ringraziamo il NIPAF e il Corpo Forestale dello Stato per questa importantissima operazione e per il grande contributo e impegno finalizzato a reprimere il traffico di cuccioli, un fenomeno che costa la vita a moltissimi animali ogni anno strappati precocemente alle cure materne, sottoposti a viaggi infernali per essere venduti nel nostro Paese come cuccioli italiani in spregio alla legislazione vigente, al benessere degli animali e alla loro stessa vita, come dimostra l’alta mortalità dei cuccioli coinvolti nel traffico. Il nostro ufficio legale è già al lavoro per seguire questo importante caso che vede coinvolto anche un medico veterinario, una figura che ha l’obbligo di curare gli animali e un codice deontologico da rispettare”.
Il retrogusto “amaro” di questa notizia è che, nel 2014, nonostante tutta l’informazione, tutti gli appelli e tutto l’impegno degli animalisti, la gente preferisca ancora comprare i cani invece che adottarli. L’adozione è l’unico modo per contrastare questo truce e squallido mercato dove tutti ci perdono, tranne i trafficanti.