Se esiste un problema di salute, si è quasi sempre in presenza di troppa acidità; le ricerche indicano che se il livello di pH del corpo non è leggermente alcalino, il corpo non riuscirà a guarire.
indipendentemente dal tipo di modalità scelta per guarire un problema di salute, la cura incomincerà ad avere effetto soltanto in un ambiente alcalino, dato che è l’ambiente alcalino che favorisce la guarigione. Se il livello del pH nel corpo non è in uno stato di equilibrio, non è possibile assimilare efficacemente le vitamine, i minerali o altre sostanze supplementari.
La troppa acidità inibisce la capacità dell’organismo ad assimilare le sostanze nutritive, produrre nuove cellule, depurare e riparare i tessuti danneggiati; per giunta un ambiente acido favorisce lo sviluppo di cellule tumorali ed aumenta il livello di suscettibilità all’affaticamento e alle malattie.
Cause dell’Acidità
L’eccessiva acidità è determinata da diversi fattori, tra cui le emozioni negative (collera, preoccupazione, paura, stress), alcol, aceto, caffè, zucchero, sigarette, proteine animali, oli cotti o frazionati, cibi trattati, carboidrati raffinati, mancanza di riposo e di esercizio fisico, respirazione superficiale, sostanze chimiche, farmaci, inquinamento, radiazioni, reazioni del sistema immunitario, sovraccarico di tossicità, eccessiva alimentazione o qualsiasi altro processo che impedisca la somministrazione dell’ossigeno e delle altre sostanze nutrienti alle cellule.
Una dieta non corretta è il primo fattore che predispone all’acidosi. Nel corso degli ultimi decenni, l’alimentazione normale si è arricchita a dismisura di proteine a sfavore di frutta e verdura. È noto che il metabolismo delle proteine conduce alla formazione di molti acidi: oggi ben 4 pazienti su 5 soffrono di acidosi tissutale!
Il cibo quindi produce continuamente rifiuti acidi che si aggiungono a quelli del metabolismo cellulare e il corpo fa del suo meglio per eliminarli. Tuttavia se non dispone di una sufficiente scorta alcalina, per mantenere il pH sanguigno costante, il corpo adotta un abile stratagemma: converte gli acidi liquidi in acidi solidi, come colesterolo o acidi grassi. Infatti se questi acidi non sono sciolti nel sangue, il pH del sangue non si abbassa. Così facendo però il sangue si addensa e la circolazione diventa lenta a tal punto da non fornire abbastanza ossigeno e sostanze nutritive agli organi vitali. Il corpo necessita di aiuto esterno per innalzare il livello alcalino e ristabilire l’equilibrio.
Osteoporosi e Acidosi
L’osso, oltre alle sue funzioni di sostegno e protezione, rappresenta anche una riserva fondamentale di minerali, a cui l’organismo attinge quando non ha altre riserve. Circa il 98% del calcio e il 75% del fosfato si trovano nelle ossa. Una di queste funzioni è proprio legata all’acidosi metabolica: quando l’organismo accumula scorie acide in eccesso che non riesce ad eliminare con i propri sistemi tampone fisiologici, l’osso interviene rilasciando bicarbonati; l’emergenza acidosi viene risolta ma il prezzo da pagare è un significativo indebolimento del tessuto osseo. E’ proprio questo continuo processo che, nel tempo, facilita l’insorgenza di patologie quali l’osteopenia e l’osteoporosi.
L’importanza dell’equilibrio acido-basico lungo l’intero circuito gastrointestinale
Le sostanze sono definite acide quando, in soluzione liquida, tendono a liberare ioni idrogeno (H+, cioè protoni, ovvero particelle di carica elettrica positiva), mentre sono definite basiche o alcali quando assorbono ioni H+ per formare il gruppo ossidrile OH-, che è un anione, ossia una molecola che ha acquistato una carica negativa.
L’organismo umano ha una precisa necessità di mantenere il pH entro limiti molto stretti perché i metabolismi e gli scambi biochimici sono regolati da enzimi che dipendono dal pH, e anche da esigenze di tipo elettromagnetico.
Acidificazione del sangue e malattie
L’acidificazione del sangue scatena una serie di disturbi oggi sempre più frequenti: infiammazioni, pelle secca, crampi, dolori articolari, mancanza di energia, stanchezza, depressione e confusione mentale, caduta dei capelli, accresciuta sensibilità al dolore, tendenza a infezioni ricorrenti.
Le scorie acide rappresentano un problema nel corpo umano e costringono i reni ad eliminarle in continuazione. Se i reni sono sovraccaricati, o sono depotenziati da insufficienza renale, e se anche il secondo rene che è la pelle non è in grado di comportarsi da valido partner eliminativo, i filtri non riescono a starci dietro e le scorie acide si accumulano nei tessuti provocando malanni a catena:
- Il fastidioso bruciore allo stomaco
- Calcoli renali e calcoli alla cistifellea
- Osteoporosi
- Cellulite
- Invecchiamento pelle
- Squilibri ormonali
- Dermatiti
- Vitiligine
- Stanchezza cronica
- Alitosi
- Radicali liberi
Affinché l’equilibrio vitale delle cellule si possa mantenere, il loro nucleo deve presentare una reazione acida ed un citoplasma alcalino. Questa differenza è fondamentale, in quanto permette lo scambio di nutrimenti e informazioni tra nucleo e citoplasma. Solo in presenza di una differenza può avvenire uno scambio, la batteria fornisce corrente proprio perché i suoi poli hanno un potenziale elettrico differente. Se l’ambiente in cui vivono le cellule diventa molto acido questa acidità penetrerà all’interno delle cellule alterando il pH del nucleo e creando i presupposti per quei fenomeni incurabili che vengono comunemente chiamati “malattie da degenerazione cellulare“.
La febbre che scioglie gli acidi
L’aumento della temperatura è infatti uno dei metodi per sciogliere gli acidi accumulati nell’organismo.
Ecco ancora una volta l’utilità estrema delle influenze stagionali per maschi e femmine, per bambini e anziani.