Erano diversi mesi che i Carabinieri gli davano la caccia, ma non riuscivano a capire come facesse a spacciare droga senza lasciare tracce in nessun modo.
L’impianto di areazione, era in realtà un distributore di cocaina.
La droga era abilmente nascosta nel bocchettone d’aria dell’abitacolo della vettura: azionando una leva, fuoriuscivano dosi singole di cocaina come da un distributore automatico di caramelle.
Simpatica l’idea che è stato un cane di nome Fresco a mandare un malvivente al fresco.
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