Il clima al centro della futura politica europea. E’ quanto emerge dal secondo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Oltre alla crisi sanitaria, la presidente della Commissione europea ha posto l’accento sulle azioni necessarie per una ripresa dalla dimensione sociale, alla leadership tecnologica, alla difesa.
In merito alla transizione ecologica, la von der Leyen ha ribadito l’impegno da parte dell’Europa nel sostenere e incoraggiare i partner internazionale nel contrastare i cambiamenti climatici.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici la presidente della Commissione Europea ha elencato alcuni punti fondamentali.
Tra questi il rendere una generazione più consapevole per far fronte alla crisi climatica. In secondo luogo, mettere delle azioni in campo per invertire la crisi.
“Nella prima metà di quest’anno il numero degli autoveicoli elettrici immatricolati in Germania ha superato quello dei veicoli a diesel. La Polonia è diventata il maggior esportatore dell’UE di batterie per auto e autobus elettrici. Senza dimenticare il nuovo Bauhaus europeo che ha portato a un’esplosione di creatività di architetti, designer e ingegneri in tutta l’Unione. È chiaro quindi che qualcosa si muove”. Ha sottolineato la Von der Leyen.
Green deal europeo per il clima
La presidente ha così introdotto il Green Deal europeo ricordando l’obiettivo di una riduzione di almeno il 55 % delle emissioni entro il 2030.
Per tanto, spiega la Von der Leyen l’obiettivo sarà quello d’introdurre obblighi giuridici a partire dall’imporre un prezzo all’inquinamento.
“Renderemo pulita l’energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici. E ci adopereremo perché a obiettivi climatici più ambiziosi corrispondano obiettivi sociali più ambiziosi. La transizione verde deve essere equa. Per questo motivo abbiamo proposto un nuovo Fondo sociale per il clima, per far fronte alla povertà energetica di cui già soffrono 34 milioni di europei”.
Inoltre, la Von der Leyen ha annunciato che “l’UE raddoppierà i finanziamenti per la biodiversità per i paesi extraeuropei, in particolare per i paesi più vulnerabili”. Questa strategia sarà al centro anche dell’appuntamento previsto a novembre COP26 di Glasgow nel quale la comunità mondiale e le principali potenze economiche saranno chiamate ad impegnarsi per arrivare alla neutralità climatica nel 2050.
“Perché con gli impegni attuali per il 2030 non potremo raggiungere l’obiettivo di limitare a 1,5°C il riscaldamento globale. Ogni paese ha le sue responsabilità !” chiosa la presidente della Commissione Europea.
“In Messico e a Parigi il mondo si è impegnato a fornire 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025. Noi terremo fede al nostro impegno. Team Europa contribuisce con 25 miliardi di dollari all’anno. Ma vi sono altri che sono ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo globale. Colmare questa lacuna aumenterà le possibilità di successo a Glasgow. Il mio messaggio di oggi è che l’Europa è pronta a fare di più. Proporremo adesso un finanziamento supplementare di quattro miliardi di euro fino al 2027 per il clima, ma ci aspettiamo che anche gli Stati Uniti e i nostri partner intensifichino i loro sforzi”. E’ la sfida che ha lanciato la Von der Leyen, concludendo che “la risoluzione del problema del deficit di finanziamento per il clima, raggiunta insieme dagli Stati Uniti e dall’UE, rappresenterebbe un segnale forte per la leadership mondiale per il clima”.